22 Febbraio 2021

Dopo un anno di pandemia ho avuto modo di verificare spesso che alcune persone si coinvolgono, per fare fronte a questo isolamento relazionale o obbligate dallo smart working, in frenetiche attività a distanza. Queste attività le fanno sentire da un lato parte della vita “di prima” in modo diverso, dall’altro faticano a superare il senso di frammentarietà, superficialità e solitudine. Siamo di fronte alla difficoltà di sviluppare un necessario adeguamento che permetta di sentirsi attivamente parte di una rinnovata “comunità digitale” da integrare con la tradizionale “comunità fisico-relazionale”.

La nostra società viaggiava forsennatamente all’insegna di un individualismo sfrenato aumentato con l’avanzare della globalizzazione e delle tecnologie digitali di comunicazione social. Molti si sono ritrovati intrappolati in nuove forme di egoismo ed esibizionismo, impegnandosi in ogni momento nella ricerca di like o fan che diano maggior senso alla propria esistenza e li aiutino a superare un profondo senso di solitudine.

Quello che incontriamo nel web può effettivamente semplificare le nostre azioni, facilitarci il lavoro e l’interazione sociale, ma spesso viene vissuto come “immediato e risolutivo” di ogni nostro bisogno. Utilizzando questi nuovi strumenti ci si ritrova con le medesime difficoltà che abbiamo nella vita “in presa diretta” o a volte ne ritroviamo di aggiuntive, allora, forse possiamo porci alcune domande utili a farci riflettere.

  • Sono in grado di gestirmi differentemente quando interagisco nel web o nei social, da quando non li uso?
  • Sono in grado di ottimizzare la mia gestione del tempo e delle mie priorità?
  • Quanto gli strumenti digitali diventano un alibi per isolarmi ulteriormente dalle mie relazioni interpersonali?

Un uso inconsapevole e superficiale dei nuovi strumenti di comunicazione può rinforzare pregiudizi, preconcetti, stereotipi, cattive abitudini e superficialità che utilizziamo anche nella quotidianità relazionale in presenza. Più utile e vantaggioso è sviluppare, assieme alle altre persone, un utilizzo maturo e consapevole che valorizzi gli indubbi vantaggi di questi strumenti tecnologici coinvolgendosi con: attività dinamiche, persone autorevoli e professionisti competenti; dove reciprocità e interazioni umane si sviluppano in modo più profondo, significativo e costruttivo.

Annalisa Tria formazione gruppo aziendale

Riscontro ogni giorno che le persone hanno un enorme bisogno di esprimersi e di essere soprattutto ascoltate e comprese, già riuscire ad offrire loro quest’opportunità spesso determina una prima, non banale forma di aiuto, anche quando accade tramite tecnologie.

Famiglia e lavoro sono in grande crisi di fronte a trasformazioni epocali, stressate dal continuo e frenetico cambiamento che spesso amplifica le differenze e rischia di aumentare le conflittualità. Tutti, sia in famiglia che al lavoro, iniziano a sentire il bisogno di essere ancora più ascoltati, compresi, nei loro bisogni, nelle loro paure che, se non gestite, rischiano di sfociare anche in situazioni drammatiche.

Detta in questo modo, forse un po’ crudo, può sembrare che tutti stiano malissimo e che siamo tutti intrappolati in un mondo che ci rende schiavi della paura del Virus e vittime di un inevitabile disagio, ma per fortuna non è così. Esistono infatti contesti, aziende, famiglie, scuole, singole persone che sono già in avanzata fase di gestione del cambiamento e che hanno saputo “Evolvere assieme agli altri” cercando e chiedendo aiuto preventivamente rispetto all’arrivo di questi fenomeni trasformativi.

Fortunatamente infatti oggi esistono molte collaudate strategie che aiutano ad affrontare meglio le difficoltà quotidiane, e sono disponibili figure professionali che possono essere di grande aiuto a persone, famiglie, organizzazioni del lavoro, per riuscire a riprogettarsi una vita migliore nonostante tutti i cambiamenti ai quali siamo più o meno tutti costretti.

Innovare la propria vita personale e professionale non significa buttare tutto del nostro passato, ma saper salvaguardare e mantenere vivi i valori, le idee, le relazioni, i comportamenti che ci danno ancora benessere, risultato, valore; valutando come cambiare in meglio ciò che non risulta più utile, evolvendo noi stessi “assieme agli altri” e ritrovando spazi di comunicazione e condivisione non soltanto nei social e nella rete ma ancora nelle aziende, nella famiglie, nei luoghi di socializzazione umana.

Anch’io continuo a sentire la necessità di evolvere sia nella gestione della mia vita personale, sia nell’utilizzo di nuovi strumenti e metodologie per offrire un servizio al passo con le nuove esigenze.

È importante percepire oltre la mascherina, vedere oltre la pandemia, andare oltre le difficoltà di oggi, ci serve predisporci al futuro che verrà con apertura, con concretezza, con conoscenza e competenza per sviluppare una rinnovata fiducia in noi stessi e negli altri.

Tu a che punto sei della tua evoluzione assieme agli altri?

Dott.ssa Annalisa Tria
Formatrice e Counsellor Professionista Avanzato

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